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martedì 19 maggio 2015

Rodolfo

Ai giardini Lamarmora, proprio di fronte alla statua del Bersagliere, oggi ho avuto la fortuna di conoscere Rodolfo. Schivo e riservato come sanno esserlo solo le persone con un cuore veramente grande, ho dovuto insistere per sapere il suo nome.
A bassa voce ha risposto di sì quando gli ho chiesto se è proprio lui il creatore dei personaggi poetici e stralunati che regalano ai passanti bellezza sincera. Stava pitturando una panchina e si è quasi scusato dei soldi pubblici spesi per la vernice. Scivolava tra l'aiuola dove lavorava e il furgone con gli attrezzi come se volesse essere trasparente e volesse lasciar parlare solo le sue creature, due amanti in bicicletta pronti ad attraversare la città come su una nuvola. Mi ha fatto notare che le parole sull'insegna artigianale molto aggraziata non sono sue, ma di un vero poeta, lui le ha solo trovate ed ha pensato che fossero adatte alla sua scultura. Ha precisato che è stata realizzata rigorosamente con materiale riciclato, a parte la vernice, come ha ripetuto scusandosi. 

Molte persone passavano e si fermavano per un sguardo, forse per chiedersi che cosa fosse successo a quel signore vestito di bianco che fino a ieri stava seduto sulla panchina, così lui gentilmente invitava ad osservare pochi metri più in là lo stesso signore finalmente ricongiunto alla sua innamorata.

Rodolfo è un dipendente pubblico, fa parte del Servizio Verde del Comune di Torino, potrebbe tirare a campare sicuro del suo stipendio a fine mese, invece ci mette del suo per regalare a tutti noi la fortuna di passare nel giardino più bello e curato del mondo.

Grazie, Rodolfo, ti ho pensato tante volte passando di lì ed ora sono contenta di averti conosciuto. Anche per te vale la pena battersi per tirare questo paese fuori dalle secche dell'ideologia e della litigiosità.

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