Cerca nel blog

martedì 26 luglio 2016

Latinorum

Tutti ci stiamo chiedendo che cosa fare di fronte alla guerra atipica che stiamo attraversando, una guerra combattuta non da soldati con le divise schierati lungo un fronte preciso, ma piuttosto una guerra dove è difficile riconoscere il nemico dal colore della casacca o dall'ubicazione geografica. I contorni del campo di battaglia sono così sfumati, da parte degli avversari si fa grande propaganda sui valori islamici contrapposti ai modi di vivere occidentali e lo spargimento di terrore fa parte di una precisa strategia.

Per resistere è importante non farsi travolgere dal panico, ma in più io credo sia imperativo riconoscere ed affermare i nostri valori occidentali che ci hanno portato ad essere ciò che siamo smettendo di indire crociate contro gli infedeli circa ottocento anni fa: la libertà di pensiero, le libertà individuali e lo spirito imprenditoriale.

In questo contesto stupisce leggermente la decisione del governo inglese di abolire dal proprio linguaggio abbreviazioni ed espressioni derivate dal latino, poco comprensibili da persone straniere e difficilmente traducibili in modo automatico. Il latino è civiltà che in qualche modo ha permeato tutta la nostra cultura e costituisce un retroterra comune a tutto l'Occidente, diventando per secoli la lingua diffusa in tutto l'impero romano e lasciando qualche residuo linguistico in ognuno dei nostri troppi idiomi, magari semplici abbreviazioni entrate nell'uso comune.

Non vedo proprio perché dovremmo vergognarcene o autolimitarci. Per quanto riguarda i traduttori automatici, poi, non penso che Google, capace di scrutare l'intimità delle nostre vite, si spaventerà per imparare qualche sigla derivata dal latino.

Nessun commento:

Posta un commento